giovedì 27 agosto 2015

La Scala (Mov5Stelle). Acqua pubblica: Il movimento sulle barricate

Marcello La Scala (il secondo da sinistra) con attivisti del movimento5stelle

p> Ha rimediato solo all’ultimo momento ad una figuraccia l’amministrazione comunale di Agrigento. Solo alla fine dell’incontro, infatti, (con un ritardo di due ore e mezzo) l’assessore comunale Domenico Fontana si è presentato all’incontro dei sindaci agrigentini riunitisi per decidere insieme come tornare a gestire i servizi idrici direttamente. Fontana ha garantito che il Comune di Agrigento aderisce alla proposta di rescindere il contratto con Girgenti Acque per passare alla gestione in house dei servizi idrici.

Per la prima volta l’amministrazione agrigentina ha partecipato alla riunione del comitato di quei sindaci della provincia che, pur avendo consegnato le reti e gli impianti a Girgenti Acque, dopo la fallimentare esperienza della gestione privata, intendono adesso avvalersi della possibilità data dalla nuova riforma della legge sull’acqua per tornare a gestire direttamente i servizi idrici. Ma piuttosto che partecipare fin dall’inizio all’incontro e al dibattito (anche per la cortesia istituzionale di fare gli onori di casa, giacché l’incontro si svolgeva ad Agrigento), l’assessore Fontana si è presentato all’ultimo istante alla riunione, quando già molti sindaci avevano lasciato le sedie per guadagnare l’uscita dalla sala.

Adesso che la riforma dell’acqua è stata approvata dalla Regione siciliana – e certo non con il contributo delle amministrazioni comunali agrigentina di ieri e di oggi, né della maggior parte dei partiti che sostengono in consiglio comunale il sindaco Calogero Firetto –, anche Agrigento potrà godere dei benefici derivanti dalla lotta coraggiosa condotta dagli altri sindaci (molti dei quali si sono pure incatenati davanti il palazzo della Regione per avere la riforma) e dei movimenti per l’acqua pubblica della provincia di Agrigento (cittadini liberi e disinteressati e lontani dal servilismo verso la partitocrazia agrigentina).

Così il consiglio comunale della Città dei Templi potrà anch’esso, entro i prossimi 90 giorni, approvare una delibera grazie a cui tornare a gestire un bene comune fondamentale, su cui nessuno deve lucrare e che gli agrigentini fino ad oggi hanno pagato a carissimo prezzo; mentre nulla ha fatto il Comune di Agrigento per contrastare un gestore privato, che ha potuto fare il bello e cattivo tempo, approfittando di amministrazioni incapaci di pensare al bene comune e di un Ato idrico che avrebbe dovuto controllare e che invece è stato spesso colpevolmente latitante.

Adesso il Movimento Cinque Stelle di Agrigento inizierà la sua battaglia in consiglio comunale perché fin dalla prima seduta figuri all’ordine del giorno la discussione per l’approvazione di una delibera per la gestione pubblica dei servizi idrici. Vigileremo contro ogni tentativo di allungare i tempi, tergiversare, cavillare su una decisione che gli agrigentini hanno già preso con il referendum per l’acqua pubblica e che adesso l’amministrazione in carica deve portare fino in fondo, senza se e senza ma. Diversamente faremo le barricate per garantire ai cittadini il diritto all’acqua con tariffe eque e servizi degni.

Vogliamo che in questa battaglia l’amministrazione agrigentina sia in prima linea. Non accettiamo più ritardi di nessun genere, a nessuna riunione, in nessuna circostanza. Ci aspettiamo che il prossimo 4 settembre anche il sindaco di Agrigento firmi tra i primi l’atto con cui verrà avviato il procedimento che deve portare tutti e 27 i comuni agrigentini verso la prima tappa per la gestione pubblica dei servizi idrici nel nostro territorio.

Il consigliere comunale Del Movimento Cinque Stelle Marcello La Scala

Nessun commento: