mercoledì 30 aprile 2008

lombardo: tutta colpa di ulisse, garibaldi, verga e pirandello.



nelle foto lombardo al villaggio mosè e al teatro pirandello

Il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo ha rilasciato un'intervista al presidente del circolo Albatros Giovani MPA

Alla domanda: cosa vuole, oltre il ponte ?
Lombardo ha risposto: C'è una sola cosa che mi sta a cuore più del ponte: la revisione storica. Non sono contro l'unità nazionale; non mi conviene. Però è tempo che l'intera nazione prenda coscienza del male che ci ha fatto Garibaldi: l'unità ci ha portato sottosviluppo, immigrazione, e un genocidio chiamato brigantaggio, con gli insorti impiccati, bruciati vivi e denigrati come banditi. La conquista savoiarda ha depredato le casse del Banco di Sicilia e ha impedito la nascita di uno Stato federale sotto il coordinamento di un sovrano, magari il Papa. Ma il primo invasore non è stato Garibaldi; è stato Ulisse. E il primo della lunga serie di scrittori che hanno umiliato i siciliani è stato Omero. Polifemo era il povero siciliano, un pecoraio che badava al gregge e vendeva il suo formaggio. Ulisse arriva dal mare, sconfigge il gigante cattivo, lo acceca, lo lascia per morto, e passa pure alla storia come il civilizzatore buono. Da lì comincia il saccheggio della mia isola, troppo ricca per non attrarre i predoni.
Lei dice di non amare una certa idea della Sicilia, osserva inoltre l'intervistatore.
Lonbardo risponde: Non mi piace per nulla Verga e la sua immagine dei siciliani sconfitti, rassegnati, vinti. Non amo Pirandello, che invece ce li racconta complicati, imprevedibili, intricati. Non amo De Roberto: mi dipinge l'idea dell'ascaro, che va a Roma con il cappello in mano e qui si gode i privilegi del vicerè vessando la sua gente. E meno ancora mi piace Tomasi di Lampedusa. Non è vero che i siciliani siano condannati a non cambiare mai. E non è vero che "siamo dei". Noi siamo fessi. La novità è che ce ne siamo resi conto. Il ponte servirà anche a guarirci dalla sicilitudine, a svelarci a noi stessi per quel che siamo, uomini come gli altri; infatti lo chiamerei "Ponte della rivoluzione".

Breve commento: insomma è tutta colpa di Ulisse, Garibaldi, Verga, Pirandello. E noi, stupidi che siamo, dedichiamo ai nostri scrittori i parchi letterari e i teatri, a Garibaldi le vie e le ville. Facciamo leggere a scuola l'Odissea. Noi stupidissimi, pensiamo che la colpa sia dei nostri amministratori siciliani ,se c'è la disoccupazione, mentre è di Ulisse che ha accecato il primo imprenditore siciliano, il gigante Polifemo. Noi stupidi pensiamo che siano stati i nostri politici a mantenere nella miseria i lavoratori nelle campagne e nelle miniere, invece la colpa è tutta di Verga che ha scritto centinaia di pagine sulla miseria della gente di Acitrezza e ha parlato male di di loro, come fosse tutta colpa loro se erano gente vinta e rassegnata. Che stupidi che siamo ! Ci voleva un Papa re per la Sicilia. Sarebbe stata un'altra storia. Ci avrebbe pensato l'inquisizione a mettere al rogo Verga, Pirandello, De Roberto, Tomasi di Lampedusa e il santo uffizio avrebbe bruciato tutti i loro libri, insieme all'Odissea.

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5 commenti:

neocatecumeno ha detto...

Mi permetto di consigliarti una lettura che dà in parte ragione al nuovo Presidente: Angela Pellicciari, L'altro Risorgimento.

Poi mi fai sapere...

Anonimo ha detto...

Consiglio a giowind di informarsi su quello che hanno fatto i nostri "grandi" politici siciliani (i vari Lima, Mannino, Cuffaro, Lombardo) per la sicilia. Soprattutto vada a controllare i bilanci disastrosi del comune di Catania, cui ha contribuito il sig, Lombardo.
Poi mi fa sapere ...

neocatecumeno ha detto...

Non ho detto che è un santo, neanche che sia l'unico santo.
Ho detto che per alcuni versi ha ragione...

Anonimo ha detto...

Lombardo ha ragione, e' tutta colpa di Ulisse!!!!
aridatecce Polifemo

povera patria

Anonimo ha detto...

Lombardo ha ragione, e' tutta colpa di Ulisse!!!!
aridatecce Polifemo

povera patria